il contenuto Firenze e Bagdad, il cuore dell'arte rinascimentale e la splendida capitale abbaside delle Mille e una notte, sono le città-simbolo, all'apice del loro fulgore, scelte da Belting per mettere a confronto due culture della visione, quella occidentale dominata dalla prospettiva e quella mediorientale, fondata su altri canoni visivi. Ma questa è soprattutto una storia di "scambio di sguardi": infatti è proprio dalla fiorente ottica araba, in particolare dalla geometria della luce di Alhazen, che l'Occidente apprese le leggi prospettiche destinate a rivoluzionare sia le tecniche artistiche sia il modo stesso di guardare le immagini. In un libro straordinario, che parla di scienza e di arte, di cultura dello sguardo e di tabù dell'immagine, Belting ci insegna quanto porose siano le civiltà, e insieme quanto irriducibili siano talvolta le loro peculiarità.
l'autore Hans Belting, storico dell'arte, ha insegnato nelle Università di Amburgo, Heidelberg e Monaco, e, come visiting professor, alla Harvard University, alla Columbia University di New York e alla Northwestern University di Chicago. Dal 1992 è professore emerito di Storia dell'arte e teoria dei media presso la Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe, dove ha fondato il corso interdisciplinare "Immagine-corpo-medium: una prospettiva antropologica"Tra le sue opere tradotte in italiano: Il Medio Oriente e l'Occidente nell'arte del xiii secolo (1982), L'arte e il suo pubblico. Funzione e forme delle antiche immagini della Passione (1986), La fine della storia dell'arte o la libertà dell'arte (1990), Giovanni Bellini: la Pietà (1996), Il culto delle immagini. Storia dell'icona dall'età imperiale al tardo Medioevo (2001) e I tedeschi e la loro arte. Un'eredità difficile (2005). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato La vera immagine di Cristo (2007).