I bambini dell'Apocalisse di Lydia Millet è un libro dal respiro spirituale ma che allo stesso tempo si tinge di alcuni stilemi quanto mai attuali.
Siamo in riva a un lago.
Sono le vacanze estive e alcune famiglia si godono il tempo libero.
Lo scenario di I bambini dell'Apocalisse è tutt'altro che bucolico: gli adulti non hanno un nome, sono solo madri e padri, e sono troppo presi dai loro vizi per badare ai bambini che nel frattempo mettono in piedi una propria micro società.
Sono loro I bambini dell'Apocalisse.
Il titolo prende spunto da una violenta tempesta che minaccia di rompere l'ordine, annunciando un'Apocalisse imminente.
Gli adulti reagiscono richiudendosi in loro, nichilisti, immaturi, incapaci di garantire ai figli un futuro.
Tra I bambini dell'Apocalisse c'è Jack: egli trova una Bibbia per bambini e a partire da quella organizza la sopravvivenza e la rinascita, a cominciare dal desiderio, quasi fosse un novello Noè, di mettere al sicuro più specie animali possibili.
Abbandonati a se stessi, in un mondo senza adulti, tra malattie e uomini armati, I bambini dell'Apocalisse si rifugiano sugli alberi, formano un gruppo, quasi un branco, mentre Jack si lascia guidare a modo sua dalla Bibbia.
I bambini dell'Apocalisse è a tratti dissacrante, a tratti disturbante, a tratti ricco di meraviglia.
Si incentra su temi cari alla contemporaneità, come la perdita di fiducia nel futuro, le certezze sconvolte da fattori esterni incontrollabili, la terra che si ribella all'uomo.
I
n I bambini dell'Apocalisse ritroviamo atmosfere lette in classici come
Il signore delle mosche e fattori scatenanti e apocalittici che ritroviamo anche in libri contemporanei come
Dopo la pioggia di Chiara Mezzalama.
E poi in I bambini dell'Apocalisse leggiamo tra le righe, contestualizzando la società americana, il ruolo della religione e della spiritualità che spesso indirizza (o devia) l'individuo.
C'è anche speranza: i I bambini dell'Apocalisse sono pur sempre bambini e ragazzi che non ereditano la depressione e l'inettitudine degli adulti, ma trovano in sé stessi le proprie risorse per andare verso un mondo nuovo.
Recensione di Stefania C.