Tema centrale del libro è quello della genitorialità adottiva. La mission che lo sottende è riuscire a formalizzare quanto in natura gli affetti ci suggeriscono da sempre: la possibilità di scegliere e scegliersi responsabilmente, attraverso una disponibilità scevra da aspirazioni idealizzanti, libera da forzature di carattere manipolativo. Al centro di ogni proposito è dunque posto il bambino, i suoi bisogni evolutivi, la dignità di coloro che sono veramente pronti ad amarlo senza condizioni. Nella prospettiva di nuove geometrie, la genitorialità diventa esercitabile travalicando i confini dell'essere padre e dell'essere madre nell'accezione biologica, per accogliere bambini reali e non immaginari, rispettare le loro naturali attitudini, sostenere i loro bisogni nella cornice di un progetto adottivo praticabile, che preservi le origini, la provenienza etnica, il credo religioso, l'identità culturale e di genere, in tutte le sue declinazioni ed espressioni. Compito dei professionisti della trasversalità è dunque promuovere un'adozione che tenga conto della vulnerabilità evolutiva del minore e che ne rispetti le competenze preesistenti all'atto adottivo, garantendo una continuità esistenziale che non sia, dunque, dimentica della storia pregressa di ogni bambino. Questo volume descrive nei dettagli la possibilità di seguire nei servizi territoriali questo percorso. Integrando l'osservazione e la ricerca con un contributo esperienziale che, in questi anni, ha favorito la pianificazione di protocolli operativi praticabili, il testo propone un modello di contenitore istituzionale flessibile, animato da operatori resilienti, che hanno fatto del lavoro di rete, dell'integrazione e dei protocolli d'intesa, la massima espressione della loro professionalità.