Questo volume propone una libera riflessione sul senso della "umanità" e sulle sue necessarie relazioni con l'etica, laddove quest'ultima sottopone il singolo al raffronto con l'esperienza del proprio stesso vivere. È questa - senza dubbio - la parabola jüngheriana del Waldgänger: l'uomo in rivolta, che incarna il proprio codice d'onore e che non doma la propria esigenza di giustizia, rifiutando la tirannia del presente e schierandosi in direzione ostinata e contraria. Questa soggettività etica - aliena all'individualismo liberale e all'atomizzazione marxista - è la cifra di un'identità radicata che manifesta una libertà di ordine superiore: praticare le virtù, oltre il vuoto teorico degli artifici retorici e il basso orizzonte del mercato. Perché rispetto al "mondo degli uguali", metro e misura di una società di automi, "passare al bosco" è un dovere etico.