Howard Carter evoca nell'immaginario collettivo la più straordinaria scoperta archeologica della storia: la tomba di Tutankhamon. Sono iconiche le fotografie che lo ritraggono in abiti chiari, con lo sguardo determinato, i folti baffi e i capelli impomatati mentre è intento ad aprire un grande scrigno dorato o chinato sul sarcofago a osservare la maschera d'oro del giovane faraone. Istantanee di un'archeologia romantica che Carter rese immortali con le parole: «Riuscite a vedere qualcosa?» «Sì, cose meravigliose». Fin qui la leggenda, ma cosa si nasconde dietro al mito? A cent'anni dalla sua impresa, sappiamo chi fu veramente Howard Carter? Perché il suo paese non gli attribuì alcuna onorificenza o laurea e al suo funerale furono presenti solo sei persone? Le risposte a queste domande sono nella vita dell'uomo la cui fama fu offuscata da Tutankhamon, il faraone che, con la sua scoperta, aveva reso immortale.