Tutto ruota attorno a un hotel nel centro di Città del Messico e ai personaggi che vi transitano: due turisti europei, un giovane artista in fuga dal successo, una ragazza benestante e un manipolo di sicari. Pare che l'hotel sia anche la base di una banda criminale, ma non è molto chiaro di quali crimini si tratti. Nonostante le premesse, tuttavia, Fadanelli ci porta da un'altra parte. Al grande autore spagnola non interessa il thriller e la violenza rimane sullo sfondo. In realtà ecco emergere un anti-thriller, in cui il vero protagonista è il caseggiato, le vite che ospita e, in senso più largo, la metropoli, con una serie di percorsi che si incrociano in modo mirabile. Città del Messico e i suoi abitanti, pian piano, prendono il sopravvento, aprendo al lettore una pluralità di punti di vista che sono narrati con maestria e capacità non comuni, immergendoci in una realtà ben più complessa di quanto potrebbe apparire a prima vista: l'indifferenza degli abitanti della metropoli nei confronti di ciò che li circonda, l'abbandono degli anziani, il vuoto di un mondo in cui le persone non si parlano più.