"Mi chiamo Sock e ho 25 anni. Nel mondo in cui vivo le donne hanno il nome di oggetti inanimati perché sono considerate solo cose. Cose che devono farne altre per potersi guadagnare una razione di acqua, il nostro bene più prezioso. Ci sono Tube, Fork, Lamp, Book e la mia Pen che da sempre considero mia sorella e la mia famiglia." Così inizia il racconto della storia di Sock che vive nell'area Ovest di Homopolis, dove la luce non arriva mai. Tutto è artificiale. Anche la vita stessa. Gli uomini sono gli eletti e le donne sono incubatrici della vita, utilizzate solo per portare avanti le gestazioni di embrioni concepiti in vitro. Passione, amore e sentimenti non abitano più questa terra. I capelli sono rasati a zero, i seni sono fasciati e i neonati vengono strappati dalle madri appena nati. Il silenzio è pesante e ingombrante. Gli Homines si intravedono a volte da lontano, nessun rapporto con loro. Ma quando tutto sembra essere perduto per sempre, un giorno una nuova nascita darà di nuovo la speranza di vivere così come recita il suo nome: Hope.