Quando ricevemmo la ferale notizia racchiusa nella parola cancro, Anna si mise quasi subito a scrivere dei post su Facebook, un modo per parlare in primis a se stessa e forse inconsciamente anche agli altri. Ben presto quello che doveva e poteva essere solo uno sfogo, una liberazione da un peso opprimente, e diventato questo libro; ma anche la possibilità di parlare a un pubblico più vasto di malattia, attese, diagnosi, paure, ascolto, famiglia, indifferenza e "prendersi cura".