La prima edizione di Heavy Metal è statunitense e prende vita nel 1977, sotto l'ala del gruppo di National Lampoon. Si distingue nel panorama fumettistico americano, sfidando con i suoi contenuti espliciti il Comics Code Authority. Fin dalla sua nascita, la rivista non ha mai avuto edizioni straniere, in quanto ha sempre circolato in tutto il mondo come simbolo di una rivoluzione visionaria potenziata dallo spirito incoercibile della musica rock. Heavy Metal, nella sua versione italiana, è una rivista fatta di storie a fumetti, articoli, interviste e visioni. La tradizione è quella dei grandi illustratori americani ed europei, da Hajime Sorayama a Syd Mead, ma anche Simon Bisley, Grant Morrison, Bill Sienkievitz, Kevin Eatsman, che hanno disegnato scenari tecnologici e post-umani, luoghi ipotetici ma credibili. In questo numero d'esordio un saggio sugli scenari della Terza Guerra Mondiale, opera del Generale Fabio Mini e illustrato da Davide Fabbri; racconti inediti e interviste, da Robert Silverberg a Michelangelo Pistoletto che tracceranno il progetto di un pianeta che ancora non c'è ma che prenderà forma; approfondimenti con le riflessioni in cartoon satirico/umoristiche di Silver (il creatore di Lupo Alberto): in Heavy Metal il lettore verrà scaraventato nel futuro, da spettatore informato e... al sicuro. Il lettore appassionato ai comics americani troverà in Heavy Metal una sorta di macchina del tempo: potrà guardare squarci di futuro e percepire il gusto della fantascienza verosimile. Uno degli obiettivi della rivista è fornire, attraverso l'intrattenimento visivo, una chiave di lettura del presente attraverso l'immaginario del futuro.