La Rivoluzione Conservatrice sembra incarnare un ossimoro oltre che evocare scenari lugubri, eppure autori distanti dalla Destra come Massimo Cacciari e Marco Tronti, solo per citarne due, ne hanno compreso lo spessore e la rilevanza storico-filosofica. Prospettiva alternativa sia alla Repubblica di Weimar che al Nazionalsocialismo, la Rivoluzione Conservatrice è un antidoto estetico alla Rivoluzione Francese. Questo testo mette in evidenza i rapporti geopolitici che il Romanticismo politico ha espresso a proposito di un'Europa dei popoli che guarda ad Est. Postfazione di Andrea Virga.