Il nostro rapporto con la felicità è contraddittorio: da un lato, aspiriamo a raggiungerla e ci lasciamo ammaliare da strategie che possono permetterci di afferrarla, dall'altro, con stratagemmi simili, la collochiamo sempre più in là, lontano, quasi fosse una meta volutamente irraggiungibile. Ma che cos'è la felicità? L'autrice cerca di rispondere a questo complesso interrogativo, sfatando tre miti: la felicità non è effimera, anzi è qualcosa che perdura; la felicità non è lontana ma è ovunque se siamo in grado di scoprirla dentro di noi e di riportarla in ciò che facciamo; la felicità non è un fatto individuale ma richiede la presenza dell'altro, il suo coinvolgimento come testimone e soprattutto come parte attiva del processo. In tutto questo si inserisce la Rete come ambiente dove prendono forma molte delle relazioni che viviamo, uno spazio che accoglie pratiche narrative e relazionali che fanno della riflessione sul sé e della condivisione con l'altro il proprio principio costitutivo. Prefazione di Guido Di Fraia.