«Il libro, sorto da un'ipotesi di film, dunque per successione di fotogrammi, posizioni, narrazioni in voice-over. Ne deriva un somnium fisico, però colto dal vero, e tradotto in una lingua furente, che a partire da uno sforzo di unione tra corpi pensanti, si incendia e si acceca di una voluptas lucreziano-epicurea, ipernominante, in una sorta di Polifilo a rovescio, le cui architetture conoscitive conducono a una dynamis cosmica di disarmonia. La verbigerazione erotica ricalca dunque il caos e ad esso risponde, creando varchi lancinanti tra il filosofico, il biologico, il tecnico, e per questa via d'anagramma decodifica («apnea/peana») il nucleo di contrari che lega il vivente al non-vivente» (dalla postfazione di Luigi Severi)