Questo racconto può considerarsi una testimonianza, che, partendo dalla viva voce dell'artista (ricordi, scritti inediti e riflessioni personali), si intreccia con la storia culturale del nostro paese. "Guido La Regina", che ha attraversato il Novecento, vissuto le sue contraddizioni ed entusiasmi, rimane una figura di spicco nel dibattito artistico di quegli anni: dalle prime esperienze figurative, superata la breve parentesi neocubista, si lascia affascinare dalle più "rivoluzionarie" ricerche spaziali per poi approdare all'informale, senza mai dimenticare il rigore geometrico dal forte carattere costruttivista. Emerge la figura di un uomo amabile e generoso, di un intellettuale brillante, che ha rivendicato sempre un'autonomia di pensiero, capace di conciliare la disciplina del lavoro con i valori dell'amicizia. Si è sempre definito "pittore", in quanto per lui fondamentale è il colore, sensuale e lirico, espressione della sua natura "mediterranea".