Francesco Lamperti è il grande maestro di canto che nell'Ottocento, andando contro le nascenti tendenze foniatriche della didattica vocale, riaffermò autorevolmente i principi tecnico-vocali della scuola italiana del belcanto. Alla voce "oscurata" e alle vocali "geneticamente modificate" di Garcia egli oppose così il suono "puro" e "limpido" di Tosi e Mancini; alla voce portata "avanti" e "proiettata" (cioè timbrata artificialmente) oppose il "porgere il suono" e la "pronuncia dolce e chiara" come cause della perfetta sintonizzazione e della risonanza libera del canto; alla respirazione anatomicamente segmentata oppose la respirazione naturale globale; agli "intubamenti" dello spazio di risonanza, realizzati abbassando direttamente la laringe e alzando direttamente il palato molle, oppose la belcantistica "voce spiegata", realizzata "dilatando" passivamente "il fondo della gola". Mentre la didattica vocale foniatrica si stava richiudendo sempre di più in un'angusta visione meccanicistica e laringocentrica, la didattica belcantistica di Lamperti, soccombente all'inizio, spiegava le ali e spiccava il volo, elaborando e approfondendo i concetti per lo sviluppo armonioso della voce.