Anche se in Italia i generi della fantascienza e dell'horror sono praticati da pochi decenni, la tradizione fantastica ha tuttavia radici antiche che risalgono almeno alle "corbellerie" (così le definì il cardinale Ippolito d'Este) di Ludovico Ariosto. Escludendo tuttavia i generi precedenti alla nascita del romanzo moderno, questo libro si occupa degli scrittori che si sono cimentati con una certa costanza nei vari tipi di letteratura d'immaginazione, dal meraviglioso allo strano, dal gotico al perturbante, dal fantastico tout court al weird fino appunto ai generi di consumo della narrativa del terrore, della science fiction e del fantasy. Un excursus che parte da certe Operette morali di Giacomo Leopardi per proseguire con il movimento della scapigliatura e continuare con gli ormai classici del fantastico del Novecento, da Capuana a Verga e Bontempelli fino a Buzzati, Calvino, Landolfi e Morselli, approdando infine ai contemporanei: Valerio Evangelisti, Danilo Arona, Pierfrancesco Prosperi, Renato Pestriniero, Dario Tonani, Licia Troisi, Barbara Baraldi etc. Il volume è strutturato in voci alfabetiche per autore ed è corredato da numerosi box che esaminano in maniera più puntuale particolari correnti letterarie o fenomeni editoriali, dalla scapigliatura al futurismo, dalla protofantascienza alla fantarcheologia fino alle recentissime correnti del connettivismo e del new weird, senza trascurare la storia delle pubblicazioni più significative e l'importante ruolo dei curatori e dei critici.