Scultura probabilmente concepita per il frontone di un tempio arcaico agrigentino, il Guerriero di Agrigento (490-480 a.C.) viene presentato in questo studio secondo una nuova ipotesi ricostruttiva che lo interpreta come un gigante caduto in combattimento e che si appoggia allo scudo. Marcello Barbanera inoltre prende spunto dallo studio di quest'opera, eseguita verosimilmente da un artista non di formazione siceliota, per riproporre, su nuove basi euristiche, questioni importanti sulla scultura dei centri greci occidentali e sul significato della gigantomachia sui templi greci in Sicilia.