In un momento di crisi economica, quali significati assumono le riduzioni di investimenti alla cultura e all'istruzione? Quale potenziale, anche economico, viene in questo modo svalutato, ridotto e mortificato? Quali risvolti e quali conseguenze possono avere il rendere sempre più marginali aspetti quali la creatività, l'innovazione, la conoscenza, la formazione, il pensiero critico, nell'immaginare non solo il presente quanto anche il futuro di un paese e dei suoi cittadini? Accanto a questi interrogativi, il testo apre la riflessione su alcuni elementi che possono costituire criticità e risorse di cui è necessario oggi tener conto per elaborare politiche culturali nuove, per operare trasformazioni organizzative, di investimenti e programmazioni, per dotarsi di strumenti adeguati, per riconnettere il locale e il globale, l'individuale e il sociale.