Nelle avanguardie del secondo dopoguerra si è registrata una rivoluzione del segno sia nelle notazioni musicali che nelle opere di arte visiva, spesso tangenti tra loro dal punto di vista strutturale. Durante il ventennio 1950-70 il fenomeno è stato tema di dispute e di discussioni che hanno dato luogo ad un affascinante dialogo tra specialisti che col tempo è andato scemando. Questo studio intende riportare alla luce questo momento storico vivacissimo, mettendo a confronto alcuni esempi reali di partiture musicali di tipo post-weberniano con opere su carta di tipo astratto-informale. Un'opera di grande suggestione, che svela, nel suo procedere, avvincenti percorsi artistici e scenari di grande intensità che non mancheranno di stimolare curiosità ed interesse non solo tra i conoscitori ma anche tra il pubblico più vasto e meno smaliziato. Con un saggio introduttivo di Gino Dorfles.