Siamo entrati nell'era della trasparenza. L'opacità delle norme ha lasciato il posto all'evidenza dei fatti. Nella società algoritmica, le pratiche di governo non richiedono più una decisione e pretendono di essere imposte dalla realtà stessa delle cose. Ma si tratta davvero di un fenomeno nuovo? Non dovremmo piuttosto considerare la trasparenza come un dispositivo politico vecchio quanto la modernità? E se, lungi dal trovare il suo atto di nascita nel neoliberalismo, la trasparenza trovasse piuttosto la sua origine nelle teorie e nelle pratiche del censimento apparse alla fine del Rinascimento? Con il censimento è nata l'idea che sia possibile governare a partire dai fatti, senza dover passare attraverso l'emanazione di una norma - l'idea del governo senza governo, o di come fare a meno della legge per imporre una politica.