Lo gnosticismo è perturbante, spiega la realtà del male come un «errore», qualcosa di radicalmente estraneo all'esperienza spirituale dell'uomo. Il mistero della «conoscenza» gnostica è comprendere chi eravamo e che cosa siamo diventati; dove eravamo e dove siamo stati gettati; da dove veniamo e dove ritorneremo. In uno dei più significativi testi gnostici si legge: «Chi ha conosciuto il mondo, ha trovato un cadavere; e il mondo non è degno di chi ha trovato un cadavere» (Vangelo di Tomaso, log. 61). L'essere umano deve prendere coscienza di sé, e attraverso la conoscenza di sé potrà ritornare alla patria originaria; ma non può evadere da solo dalla prigione in cui è intrappolato. Non solo è un recluso, bensì è anche «addormentato». Il volume, una summa del portato propriamente sapienziale dello gnosticismo, è l'ultimo di una lunga serie in cui l'autore intende presentare al pubblico di studiosi e appassionati le origini, i dettami e le profonde conoscenze che questa religione porta avanti ininterrottamente, tra alti e bassi, tra credito e discredito, da quasi duemila anni.