Il politico ha un proprio spazio di autonomia relazionale rispetto alla politica? Si può riconsiderare oggi tale spazio, oltre la sua riduzione alla dinamica amico-nemico? Il volume indaga la dimensione del politico, come architettonica della convivenza, nel suo rapporto con la politica, intesa come mera ingegneristica, in una prospettiva che intercetta e riflette il più ampio rapporto tra l'etico e l'etica. Il confronto con alcune interpretazioni contemporanee di tale complessa geografia concettuale si apre a una ricostruzione genealogica e a una sua rilettura a partire dalla nozione di "apriori ermeneutico". La questione cruciale del "tra" dialoga con il tema del "con": gli uni con gli altri come essere insieme, oltre la stanchezza del vivere insieme. Una sfida antica in un orizzonte nuovo.