Fu per amore che Nathan Stramer ritornò da New York in Polonia. A inizio secolo il paese non brulicava certo di novità, ma in una cittadina a pochi chilometri da Cracovia ci si poteva inventare qualcosa. Una famiglia, sei figli da crescere e una locanda che sarebbe presto diventata un colossale fallimento. Tra lavoretti, manifestazioni operaie e sindacati rossi, gli Stramer vivono, si innamorano, soffrono, ridono quando possono, piangono quando devono, lottano, sognano. Un romanzo che come pochi racconta la vita allegra, a volte grottesca e tragica, di una famiglia di ebrei polacchi prima di andare incontro alla Shoah. "Le vite ordinarie possono essere altrettanto affascinanti di quelle sensazionali. Un romanzo scritto in modo superbo". (Olga Tokarczuk)