Settembre 1952. In un piccolo paese della Calabria Salvatore Macrì, per tutti Saro in ricordo del nonno morto nella Grande Guerra, trascorre in compagnia della vecchia nonna la sua ultima notte prima della partenza per Torino, dove inizierà a lavorare in una grandissima azienda. Nel corso della cena confessa il dolore lacerante che si porta dentro per l'abbandono del suo mondo. Costi quel che costi la nonna decide di farsi carico di quella pena, ma perché il nipote sia in grado di penetrare il tragico mistero che ne seguirà, nel corso della notte lo mette al corrente dei drammatici avvenimenti della sua vita tormentata, iniziata nel lontano 1859 nel Regno delle Due Sicilie, e del suo odio mai scaduto per i responsabili di quella povertà sopravvenuta nelle loro terre, che costringe alla fuga verso il Nord i propri figli lacerando gli affetti e le famiglie.