"Giuseppe Manitta non vuole rinunciare a far riapparire, per lui e per noi, quelle immagini che gli si sono stampate nell'anima. No, 'gli occhi non possono morire'. Il modo cui egli ricorre felicemente è quello di accensioni improvvise. L'ossimoro lo aiuta spesso a trovare un'espressione inedita. Manitta giunge così a trasformare le sue occasioni in immagini originali e tuttavia leggibili dall'altro da sé. Le immagini di Manitta noi le vediamo, le sentiamo, le scopriamo, le facciamo nostre, zampillano con suggestività impressiva, producendo, per associazione, nel lettore, nell'ascoltatore, evocazioni, visioni sue proprie e tuttavia rigenerate dalle espressioni usate dal poeta." (dalla prefazione di Corrado Calabrò)