Care, cura, responsabilità, attenzione, simpatia sono concetti e disposizioni che la filosofia, e in particolare la filosofia morale, avrebbe relegato alla sfera dei rapporti affettivi o semplicemente ignorato. Le etiche del care si fondano sull'idea che il riconoscimento delle cure ricevute sia indebitamente sminuito nonostante siano assolutamente centrali per la mera sopravvivenza delle persone: come potrebbero rimanere in vita un neonato, una persona anziana, un malato se non ci fossero delle persone che si occupano di loro, che ne soddisfano i bisogni elementari, che li sostengono e li sorreggono in situazioni di grande vulnerabilità e dipendenza? Con un gesto le cui valenze sono morali e politiche, le etiche del care si propongono di ribaltare questa situazione mettendo al centro delle loro proposte teoriche tutti quei concetti e quelle pratiche che strutturano la cura e la responsabilità nei confronti degli altri. Ma queste teorie sono capaci di mantenere la promessa, particolarmente ambiziosa, di costituire un ambito strutturato su concetti alternativi a quelli dell'etica tradizionale e quindi di relegare quest'ultima allo stato di reperto archeologico? Una morale e una politica articolate sul care sono veramente in grado di produrre quella rivoluzione culturale e sociale presentata con tanta convinzione dai suoi teorici? Il volume si propone di rispondere a queste domande analizzando i presupposti metaetici, l'antropologia e la proposta normativa delle etiche del care, lasciando largo spazio allo studio delle conseguenze pratiche e dei comportamenti concreti fondati sulla cura e sulla responsabilità.