Di Lieto propone un tema con radici ben piantate nella storia, ma ancora attuale e lontano da una soluzione definitiva e globalmente riconosciuta: il genocidio degli armeni a opera dei turchi. La prospettiva dell'autore è quella più vera e intellettualmente onesta possibile: una ricerca storica e scientificamente attendibile fondata su una motivazione umana. Il testo prende le mosse dal dolore e dalla sofferenza che ciascun uomo non può evitare di provare nel momento in cui si chiede come sia possibile compiere tali indicibili atrocità verso i proprio simili. E com'è possibile che ancora oggi si offenda la memoria di un popolo in nome della ragione economica? Di Lieto, infatti, non si esime dal ricordare che la Turchia, nonostante continui a negare le proprie responsabilità storiche, trova alcuni appoggi al suo ingresso nella Comunità Europea, solo in nome di un'economia che, nell'attuale crisi globale, presenta grandi margini di crescita. Allora è vero: è necessario restituire alla vita quel valore incalcolabile che merita. Solo così l'uomo potrà smetterla di provare a sopraffare i suoi simili e sarà in grado di comprendere e ammirare la bellezza di questo "mondo meraviglioso".