Una pregevole raccolta di 163 esemplari antichi in argento frutto di un minuzioso e lungo lavoro di ricerca che ha consentito la nascita di una collezione raffinata e di non comune reperibilità. I manufatti, databili dalla fine del Seicento ai primi del Novecento, provengono da prestigiose botteghe di argentieri di tutta Europa, con una forte prevalenza di manifatture inglesi. Dalla ricca e preziosa collezione, che include pregevoli esemplari provenienti da altre officine europee quali Francia, Russia, Olanda, Germania, Italia, Austria e Danimarca, risaltano per eccellenza la rara Alzata Carlo II Stuart, Inghilterra, 1678; le elegantissime Anfore, Inghilterra 1864/1865 e 1884; le Caffettiere, Russia 1845 e Inghilterra 1805; il Servizio da tè e Caffè, Inghilterra 1889; la Coppa per vino, Inghilterra 1870; il Piatto Liberty, Austria post 1867.
La collezione del Museo Palazzo de' Mayo consente di ripercorrere alcuni momenti della lunga e articolata vicenda della lavorazione dell'argento nell'Europa moderna. Il Settecento inglese rappresenta l'inizio e il cuore della produzione dell'argento nel secolo dell'illuminismo, che successivamente si amplia e potenzia in tutto il continente con vicende particolari, come testimoniano le opere della raccolta del Museo Palazzo de' Mayo.
Come è noto, la storia dell'argento ha radici molto lontane nel tempo (si pensa che le tecniche di estrazione siano comparse in Anatolia nel IV millennio a.C., ed esistono diverse testimonianze di opere del II millennio a.C.). Prezioso e lucente, l'argento è stato uno dei metalli più richiesti da quando l'uomo ha sviluppato la propria potenzialità di artifex, con una vasta gamma d'impiego che spazia dalla monetazione agli oggetti d'uso, dalle suppellettili sacre alle elaborate opere suntuarie. Impieghi e scopi, lo si vede bene, assolutamente paragonabili a quelli attuali, così come altrettanto attuali sono le ragioni del fascino ininterrotto e del diffuso interesse per l'argento, presenti e documentate già da tempi remoti.