La compilazione del Catalogo Generale della Donazione ha comportato una necessaria rilettura dell'opera di Giuseppe De Nittis riconsiderando sia il dibattito sui suoi legami con i colleghi francesi, in particolare con Edouard Manet, Edgar Degas, Gustave Caillebotte, che il suo personale apporto, tutto italiano, alla definizione e fortuna dell'impressionismo. Un artista che nella sua creatività, risponde in pieno al principio etico del movimento: ossia il rifiuto di ogni cristallizzazione proponendo, sempre, un nuovo sistema visivo, una stretta relazione tra immagini e struttura narrativa del quadro e dove l'opera diventa luogo di una indelebile, singolare "architettura drammatica".