Il volume, dedicato alla stagione del Rinascimento a Bologna, indaga lo sviluppo dell'arte in città dall'epoca dei Bentivoglio, a partire dagli anni settanta del Quattrocento, sino all'incoronazione di Carlo V nel 1530. Evento cruciale di questo periodo è l'arrivo di Giulio II, il "papa guerriero" - grande protagonista dell'epoca cui si devono le straordinarie commissioni artistiche del nuovo secolo, a cominciare dalle stanze Vaticane e dalla cappella Sistina -, il quale, entrando a Bologna nel 1506, la strappò al governo dei Bentivoglio. La riconquista della città da parte della Chiesa determinò una forte discontinuità nella tradizione artistica locale, con l'arretramento dei pittori di corte dei Bentivoglio che erano stati protagonisti nei decenni precedenti e l'arrivo di Michelangelo, Bramante e, in un secondo momento, di Raffaello ad affermare un nuovo linguaggio in linea con la politica di promozione artistica romana. Emblematico di questo contesto è il celebre Ritratto di Giulio II (Londra, The National Gallery) di Raffaello, uno dei vertici della ritrattistica rinascimentale, qui analizzato insieme a una nutrita selezione di capolavori che offrono, insieme ai saggi critici, un quadro completo di questa straordinaria stagione.