Giulia è come il sole che sorge nelle tenebre di Piano del Vallo, un paesino in provincia di Salerno di poco meno di cinquecento persone, per lo più contadini. Giulia ha lasciato Napoli per seguire il suo amore, Carmelo, e costruire con lui una famiglia, ma l'entusiasmo che la anima ben presto viene oscurato da inquietanti minacce, il suo sorriso si adombra e la sua allegria si spegne, isolandola dal resto del mondo. Nessuno comprende quella ragazza "cittadina" colpevole solo di essere bella, e il suo spirito, avvelenato dalle malelingue, si ammala. Questa è la storia di una donna vittima della mediocrità e dell'invidia, sepolta viva in un istituto di igiene mentale in un tempo in cui la depressione "non esisteva". Ma è soprattutto la storia di uno dei suoi figli, Vito, emigrato in Germania in cerca di fortuna, e qui protagonista di mille avventure, vicissitudini al limite del credibile, che riflettendo sul proprio tormentato vissuto trova il coraggio di ammettere le sue colpe e di raggiungere quella pace troppo a lungo e instancabilmente inseguita. Un romanzo pieno di emozioni e di rimpianti, un benefico mare di parole in cui l'autore lava i propri panni sporchi per rinascere.