Ad Auschwitz si va oggi in gita; taluni - i negazionisti - coi pesanti loro silenzi e con le loro elucubrazioni, considerano ancora che fosse lo stesso durante il nazismo. Quale senso può avere la memoria di un Olocausto se continua a incombere come un incubo sia su chi non riesce a sottrarsene, ancorché non l'abbia vissuto, sia su chi lo nega? Alberto Proceno è un professionista, assurto a presidente di una comunità ebraica romana riformista; con Lea Orsini, che non è ebrea, non ha in comune la religione, ma condivide con lei alcuni tratti, come l'estrema modernità a fianco di una altrettanto estrema curiosità. L'uomo riceve minacce che irrompono nella sua esistenza, insidie che saranno il filo il quale, intrecciato a vicende personali, legherà le diverse storie. Alberto e Lea viaggiano nella Roma occupata, navigano attraverso i personaggi dell'epoca e lei porta il marito ad Auschwitz.