"Girovago in casa mia" è una raccolta poetica che esprime un momento di passaggio. Nata in un periodo di transizione dove le esperienze del passato non soddisfano più e il nuovo non è ancora arrivato a riempire lo spazio rimasto vuoto. La frattura è il legante che tiene insieme l'esperienza autobiografica di quest'opera; come l'angelo cacciato dal paradiso c'è insieme la ricerca di se e il suo ritrovamento lasciato un giorno da qualche parte nell'infanzia. Sono molti i riferimenti all'interno dell'opera di questo particolare momento della vita. La citazione iniziale di Jean Cocteau e Giovanni Pascoli, esprime da un lato il potere "veggente" del fanciullo, perché privo di sovrastrutture e dall'altro la perdita di questa leggerezza, che l'adulto rimpiange e il poeta tenta di tenere in equilibrio tra il reale e l'ideale, in una lotta all'ultimo sangue. Ad ogni modo è la vita la protagonista assoluta, il rapporto tra se e gli altri, la necessità di imparare ad accettare noi stessi e trovare il modo di amare, perché come cito dalla poesia "Vita" qui inclusa: Vita/ io ti possiedo già;/ è il modo di amarti/ che mi manca. La poesia diventa il mezzo di contatto con il mondo esterno, nel tentativo che non rimanga isolata in una funzione terapeutica personale, ma diventi discussione collettiva attraverso una scelta stilistica e quindi opera d'arte. Fare dell'arte,/ la vita/ per non possedere della vita/ l'arte... citazione dalla poesia "Il mio incapace", è la spinta attiva dell'anima nel mondo che utilizza il proprio mezzo espressivo privilegiato per vestirsi e partire tentando di far pace con l'amore non corrisposto.