Il libro si ripropone di ricostruire la personalità di Angelo Roncalli, osservandola al di fuori degli schemi ufficiali; una personalità complessa, ricca di umanità e tolleranza, ma anche, se necessario, di severità e ironia. L'autrice si cimenta in un gioco di specchi, disegnando un doppio ritratto. Il primo nasce dalle testimonianze che la giornalista raccolse dopo la morte di Giovanni XXIII percorrendo i luoghi legati al nome del papa e incontrando personaggi di ogni tipo: dallo scultore Giacomo Manzù al ragionier Edoardo, amico di una vita; da monsignor Capovilla, suo segretario particolare per più di dieci anni, alla telefonista di Sotto il Monte. Il secondo ritratto è frutto di una ricerca tra gli scritti di Giovanni XXIII.