Fare arte, dipingere, qualche volta è necessità; qualche altra è sfida; in altri casi ancora è come un respiro, un ritmo vitale che accompagna l'esistenza quotidiana. È questo il caso di Giovanni Pagliarello, le cui piccole opere recenti affiorano dalle sue mani, una dopo l'altra, con la stessa naturalezza di fiori da un prato primaverile e la stessa puntualità della luce che annuncia il giorno al fondo dell'orizzonte, oltre i vetri della finestra di uno studio ricavato, quasi a viva forza, in casa, fra pile di libri, oggetti, ritagli, montagne di immagini e tracce di vissuto.
La pittura per Giovanni Pagliarello è stata per tutta la vita una compagna fedele, anzi, un modo di interpretare il mondo, di pensare, oppure, ancora di più, di respirare. È stata il respiro del suo sguardo e delle sue mani.
Martina Corgnati La monografia presenta un centinaio di dipinti realizzati dall'artista trentino nelle due fasi cretive della sua carriera, negli anni 1960-1970 e dal 2010 al 2011.