Giovanni Fattori (1825-1908) è considerato, a fianco di Silvestro Lega e Telemaco Signorini, il più importante esponente dei Macchiaioli e insieme uno dei più significativi pittori dell'Ottocento italiano. Documentò da un lato la realtà storica attorno a lui, in particolar modo le battaglie, dall'altro seppe registrare la bellezza della natura e la fatica del lavoro nelle campagne. Fu anche ritrattista fine nell'analisi psicologica dei soggetti, che troviamo sempre caratterizzati nei tratti dei volti come nelle posture dei corpi. Eccellente nella grafica, specialmente nell'acquaforte, che piegò a una sua maniera personale fatta di brevi segni che dialogano fino a formare figure, paesaggi, luci e ombre. Riguardo al suo modo di intendere la pittura scrisse: "Ho amato l'arte, e l'amo ardentemente tutt'ora. Credo fermamente che l'arte non abbia bisogno di pedanterie, ma di mezzi molto semplici in tutte le materie che devono servire a riprodurre, sia sulle tele, tavole ecc. tavolozza semplice, pochi colori: inutili i tanti che fanno il lusso dei dilettanti".