Chi è il "viaggiatore ordinario"? Intanto, possiamo dire che è colui che non si sposta su spartane navi postali o su disadorni aerei militari; quanto alle mete, le sue non sono isole sperdute in mezzo all'oceano o infuocati centri urbani devastati dalla guerra né regioni immiserite da alluvioni o carestie. I suoi tempi poi sono serrati, come quelli di chi è distolto da altri mestieri e pensieri che impongono ritorni a breve scadenza. Così, il "viaggiatore ordinario" lo potrete seguire nelle più confortevoli capitali o nelle più scontate mete del turismo di massa, ma anche in qualche "fuori programma" sorprendente e in qualche considerazione destinata a far riflettere, perché l'importante del viaggio è l'atteggiamento con il quale lo si affronta. Il viaggiatore di questo "giornale" porta nello zaino della memoria i tratti essenziali dei paesi che visiterà - ecco una differenza essenziale rispetto al turista - e allora anche in pochi giorni riuscirà a (ri)scoprire il legame profondo con la sua meta, per tornare a casa ogni volta diverso e più consapevole. Insomma, a metà strada fra il reportage e il diario privato, fra l'invenzione narrativa, il saggio di microstoria e la guida turistica, questo "giornale" rivendica la sua natura letteraria, e in tale veste si propone al lettore, nella speranza che anche il turista di oggi possa imparare ad essere, magari per pochi giorni, un viaggiatore, sia pure... ordinario.