L'autrice ci regala una piacevole compagnia di carta che parla di vita vissuta, grazie al suo libro. Un'opera che, nel suo titolo "Gioia", è sbarazzina, ovvero, può evocare la gioia di vivere e amare oppure un appellativo simpatico e tanto altro ancora che la fantasia può richiamare. Ma qui si tratta di un nome proprio, perché, appunto, Gioia è anche un nome di persona. Fra queste pagine racchiude la storia di una donna che ha un padre buono e presente e a cui è legata in modo simbiotico. Lui però la tratta come una bambina anche da adulta, ha quasi una gelosia morbosa per lei. Gioia porta il suo nome alto e fiero anche nella cattiva sorte. Una specie di amuleto scaramantico per riuscire ad affievolire le amarezze e i dolori che la bambina, poi ragazza e infine donna deve subire e affrontare.