Questa monografia si presenta come una lunga narrazione di viaggio, un percorso all'interno della storia fotografica di Gianni Pezzani. Dai primi scatti realizzati nel 1978 nelle campagne del parmense, in cui il paesaggio viene ricodificato tramite l'uso del viraggio, agli ultimi progetti che si concentrano sulle città di Tokyo e Milano, dove la presenza umana sembra scomparire e gli esoscheletri delle automobili diventano piccole abitazioni che si rapportano con le architetture circostanti. La ricostruzione del percorso autoriale di Gianni Pezzani risulta essere un'importante testimonianza della ricerca fotografica contemporanea italiana. Sul finire degli anni Settanta la rilettura fotografica del paesaggio si inserisce all'interno di un'ampia riflessione su un nuovo modo di restituire il territorio d'appartenenza: dalle indagini paesaggistiche di Luigi Ghirri, ai documenti della scuola dei New Topographics. Ma il percorso compiuto da Gianni Pezzani è anche la testimonianza di una ricerca duttile, capace di aggiornare il proprio linguaggio poetico insieme alla modalità di produzione fotografica a partire dai primi viraggi realizzati in camera oscura, fino al recente passaggio al digitale; una scrittura che interpreta il paesaggio trasformato, dunque il sentire contemporaneo, all'interno di una nuova struttura urbana in continuo divenire.