Questo volume propone un approccio alternativo a quello della letteratura dominante sul tema della misurazione e valutazione della performance nelle organizzazioni, che offre prevalentemente un'interpretazione meccanicista dei modelli di misurazione della performance tendente a mettere in secondo piano gli attori che compongono l'organizzazione. In questa prospettiva mainstream la performance consiste sostanzialmente nel prodotto di una causalità deterministica: gli individui nelle organizzazioni rispondono alle decisioni del top management in accordo con gli incentivi (in larga misura finanziari) che gli vengono offerti. In tal modo i sistemi di misurazione della performance consentono di declinare obiettivi e strategie prestabiliti a tutti i livelli organizzativi, assicurando la generale conformità tra i comportamenti individuali e i risultati attesi. Nel testo viene proposta una lettura alternativa di questi fenomeni, ed offerta un'interpretazione più realistica del ruolo delle persone-attori che compongono le organizzazioni. Il paradigma proposto del 'costruttivismo pragmatico' enfatizza il ruolo della persona nella costruzione della realtà organizzativa: piuttosto che meri esecutori, le persone sono veri e propri attori coinvolti direttamente nell'ideazione, sviluppo, interpretazione ed utilizzo dei sistemi di misurazione della performance. La realtà organizzativa non è che il risultato di quest'interazione tra attori (siano essi individui o organizzazioni) e il mondo che li circonda. Ne consegue che la relazione tra attore e realtà esterna non è data, bensì costruita quotidianamente. Per costruire con successo la realtà, i linguaggi degli attori devono sviluppare e integrare le quattro dimensioni fondamentali nelle relazioni attore-mondo: valori, fatti, possibilità e comunicazione. L'idea di un'edizione italiana che presenti alcuni qualificati contributi teorico-concettuali e di ricerche empiriche da parte di accademici italiani e stranieri sul costruttivismo pragmatico nasce dalla convinzione di un possibile e fruttuoso connubio tra questo paradigma e la tradizione umanistica propria della nostra cultura e dell'economia aziendale in particolare. La ricerca italiana può arricchire il panorama internazionale con nuovi e stimolanti spunti di ricerca e riflessione che, in accordo con il costruttivismo pragmatico, pongano al centro nell'era digitale l'uomo e il suo essere nel mondo e nelle organizzazioni.