Un invito alla conoscenza, non solo turistica, per chi vuole scoprire senza fretta la magia di uno dei borghi più belli d'Italia, crocevia di culture, punto d'incontro tra oriente e occidente, incastonato tra le montagne, lo splendore delle spiagge e il silenzio delle selve. Inventario di meraviglie e testimonianze del genio umano, in una Calabria schiva, sensuale, autentica, ancora conosciuta poco e male, Gerace scruta il Mar Jonio, appollaiata sulla sua rupe. Ammalia il visitatore piano piano, con stilettate di eleganza e sussulti di stupore. Con dettagli nascosti, mille storie di pietra, luce e vento che emergono come tessere di un mosaico tra le vie del borgo medievale, in un susseguirsi di conventi, monasteri, edifici sacri e palazzi. Questo libro nasce nel 1983 come atto d'amore del noto medico e scrittore Salvatore Gemelli e torna oggi riedito in libreria per volontà del figlio Paolo e, fedele al suo impianto originario, si ripropone con una nuova veste a condurre il visitatore alla riscoperta dell'arte e della storia di Gerace, che nel Medioevo fu importante centro strategico, militare e religioso. Il possente Castello normanno e la grandiosa Cattedrale consacrata nel 1045, ma anche le numerose chiese ancora oggi riverberano l'intensità delle culture greche e latine. Le grotte, scavate nella roccia del Borgo Maggiore, dove un tempo risiedevano gli artigiani dell'argilla e oggi dimorano i nuovi artisti, e i dintorni ricchi di aree archeologiche. Paradiso d'Europa: il titolo prende spunto dalla definizione di Francesco Malarbí, sacerdote e latinista geracese del Settecento, "europeista ante litteram" come lo definisce Francesco Maria Spanò nella postfazione, dove ripercorre le orme dei molti viaggiatori illustri ammaliati da Gerace conducendo il lettore in un viaggio appassionato tra storia, letteratura, sociologia e arte, fino a svelare la scoperta di un importante dipinto. (Marina Conti)