Nato a Reykjavík nel 1902, Nobel nel 1955 "per la sua opera epica che ha rinnovato l'arte e la letteratura islandese", è considerato il grande maestro della narrativa islandese del Novecento, per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione, cantore critico, spesso crudo e certo privo di retorica, della storia, della natura e della civiltà del suo paese. Ha trascorso l'infanzia in una fattoria presso Reykjavík, ascoltando narrare in casa le antiche saghe e assorbendo così lo spirito delle storie d'Islanda. Viaggiatore infaticabile, ospite di monasteri belgi e ricche famiglie siciliane, trapiantato in America per anni, è venuto in contatto con le principali correnti culturali del nostro tempo, rimanendo sempre profondamente islandese. Le sue opere più famose sono Salka Valka (1931), Gente indipendente (1935) e La campana d'Islanda (1943). E' scomparso nel 1998.