L'ansia è una parte del patrimonio genetico di tanti e tante, e l'infanzia, primissimo palco della sua espressione, è il bacino temporale da cui poter riavvolgere il filo attorno al proprio rocchetto. Alla sua genesi contribuiscono i parassiti che si annidano nelle porte di casa, negli anfratti delle mura domestiche e nei rituali che quotidianamente sperimentiamo. L'ansia è una tela di plastica dura di certi fantasmi difficili da sgonfiare, è lo strisciante senso di inadeguatezza che prolifera nell'umidità dello stomaco, tra il timpano e le articolazioni. È un pezzo di noi: un'escrescenza biologica, chimica, tangibile che racconta di un'incessante - e a volte insopportabile - ruminazione delle interiora. La genesi della mia ansia è un romanzo specchio che non si mostra unicamente in ottica autobiografica, ma come un affare di molti, in cui la salute mentale ha il pieno diritto di essere ascoltata e riconosciuta nella traiettoria universale del nostro tempo.