Il presente lavoro nasce dalla rivisitazione di un corso monografico tenuto dall'Autore alla fine degli anni '70 nell'Università di Napoli Federico II. Chi voglia informarsi sui criteri seguiti nella stesura dell'opera, oltre all'introduzione, può leggere con profitto le considerazioni finali che precedono la conclusione. Si renderà conto che l'uso degli algoritmi simbolici moderni per la verifica dei testi logici antichi non è un arbitrario anacronismo, ma, pur senza confondere le diverse prospettive storiche, un sussidio indispensabile per la loro esatta comprensione, dal momento che siffatti algoritmi non sono se non la versione simbolica di funzioni ricorsive matematicamente calcolabili che - fatto che stupisce noi moderni - gli stoici elaborarono nel linguaggio della vita quotidiana.