Straordinario ebanista che realizzò quasi tutti i mobili disegnati da Pelagio Palagi per Carlo Alberto e da Domenico Ferri per Vittorio Emanuele II, Gabriele Capello è personaggio di notevole interesse nella Torino ottocentesca in piena trasformazione industriale, dove la bottega cede il passo alla fabbrica e l'imprenditore si sostituisce al "mastro ebanista". Capello non solo raggiunge un'ineguagliata eccellenza artistica conquistando il favore di due re, dell'aristocrazia e dell'ascendente borghesia ma diventato il primo industriale privato della città, si rende attivo protagonista degli ideali umanitari e sociali del tempo. Il volume ricostruisce, attraverso una ricerca archivistica durata due anni, la figura e l'opera dell'ebanista.