«Ho scritto questo libro autobiografico principalmente per me. E' in sintesi la storia di come noi giovani dell'Azione Cattolica, nel mio paese, Furnari, utilizzavamo il teatrino parrocchiale per mettere in scena delle farse o delle commedie. Gli spettatori che al più potevano essere una settantina data la capienza della sala del teatrino, pagavano un biglietto di 100 lire, il costo del tempo di un cono gelato grande. Fare teatro, in effetti per me e per i miei amici, è realmente stata una palestra di vita nella quale abbiamo affinato i nostri talenti. Oggi molti di noi sono affermati professionisti: commercialisti, impiegati, insegnanti, liberi professionisti, etc. Nell'appendice ho riportato i copioni di due farse e un dramma da me composti proprio per le attività del nostro gruppo.»