Un flusso ininterrotto di esternazioni graffianti, polemiche, accusatorie, anticonformiste e controcorrente e talvolta persino rabbiose, sebbene qua e là condite con una buona dose di ironia: questa è l'essenza di Fuori dalla gabbia, il saggio di costume nelle pagine del quale Luciano Dal Pont ci accompagna lungo un percorso di dieci capitoli ciascuno dedicato a un singolo argomento di grande impatto sociale, tutti molto diversi tra loro e certo estremamente divisivi nel modo in cui sono presentati, ma con un unico filo conduttore a legarli assieme, ovvero quello di un attacco feroce non tanto al politically correct nella sua accezione originaria, quanto agli eccessi e alle degenerazioni cui questo fenomeno ideologico è andato incontro nel corso degli anni, fino ad arrivare ai livelli estremi e paranoici di oggi. E in questa ottica, Dal Pont pone l'accento sulla necessità di difendersi e di opporsi con tutte le forze prima che sia troppo tardi a questa forma dilagante di dittatura ideologica del pensiero e del comportamento, rivendicando il diritto all'unicità esistenziale e al libero arbitrio del singolo individuo, scevri da qualsiasi indottrinamento e inquadramento.