«"Fuori casa. Antropologia degli sfratti a Milano" [...] offre un importante contributo antropologico all'analisi critica della complessa interazione tra forme di esclusione sociale, logiche del profitto urbano e politiche abitative. Esplora la centralità dei margini a partire dal fenomeno degli sfratti e della sua articolazione nella città di Milano secondo due traiettorie principali. Da un lato interpreta quel vasto apparato sociale, politico ed economico che produce profitto dalle periferie e dai margini urbani, dotandoli di un'ambigua e inattesa centralità politica ed economica. Dall'altro promuove una riflessione antropologica che si concentra sulle nuove forme di cittadinanza all'interno di più ampi processi di costruzione della marginalità urbana. Entrambe le declinazioni si basano sulla produzione sociale e antropopoietica di una specifica categoria di soggetti: i senza casa. In questo senso, il testo si focalizza sul tentativo di rendere problematica la costruzione di questa forma di umanità». (dalla Prefazione di Roberto Malighetti)