In questi saggi Juhani Pallasmaa indaga il nocciolo duro della bellezza dell'architettura "spessa", quella che fa dire al nostro "io profondo": "Ecco, da qui io provengo,in te mi ritrovo, sei il luogo dove vedo riflessa la mia pienezza", e lo fa parlando di atmosfere, di immagini incarnate, di sensi, di emozioni, di corpo, di pienezza del non-finito, di necessità primordiali ed eterne, dell'uomo, di radici ancestrali dell'architettura, di profondità esistenziale dello spazio.