In questo racconto realistico ma sostanzialmente inventato e fantastico Egidio Bandini, vicedirettore della rivista Candido ed esperto ed appassionato delle opere e della vita di Giovannino Guareschi, si rivede nel personaggio del parroco più famoso d'Italia, Don Camillo, e decide, circa 80 anni dopo, di riscrivere a modo suo ciò che proprio Guareschi aveva fatto ai suoi tempi e coi suoi modi. Una sorta di amarcord quello che vuole realizzare Bandini. La Via Emilia è il dove inizia e il dove finisce. È il centro del racconto e l'autore, su di una bici comoda e attempata, immagina di percorrere, o forse, per certi versi, la percorre davvero, questa grande antica strada di matrice romana, narrando via via aneddoti, fatti, riti dei paesini, per poi scontrarsi con la paura di Dio, anzi per Dio. Quel Don Camillo è lui e tutti quelli come lui che hanno paura del male e di riceverlo e vorrebbero un mondo di giusti senza errori e senza cattiveria.