In Italia ad ogni inizio di anno scolastico il solito ormai quasi cinquantennale balletto dei "supplenti". La precarietà del corpo docente è divenuta ormai sistemica. Del resto, soprattutto in determinate discipline e aree geografiche del paese, gli aspiranti docenti sono lasciati in balìa di procedure di selezione incerte e farraginose. Ma come è stato possibile arrivare a una simile situazione? Qual è stato il percorso storico, nel nostro Paese, della formazione iniziale e del reclutamento degli insegnanti? Quanto pesa ancora questo percorso sulle scelte di oggi? Perché? Quali sono i paradigmi pedagogici non anacronistici che possono invece sottendere una formazione iniziale ed un reclutamento dei docenti che raccolga la sfida dei tempi? Perché, in particolare, rivendicare, per questo, una strutturale circolarità tra teoria e pratica, tra scuole e università, tra orientamento educativo e professionale? E, infine, perché il contrario non solo è inattuale, ma autolesionistico?